Cambio di linea nell’Eurozona?

Pubblicato: 14 Maggio 2012 in Esteri, Politica
Nonostante quasi tutti i dati economici stiano peggiorando in Cina, India, USA ed Europa(specie Inghilterra di recImmagineente) c’è forse un segnale a breve positivo, perchè sta per essere annunciata una svolta della politica dell’eurozona. Il dato più importante è la dichiarazione di due pezzi grossi della Bundesbank che è pronta a lasciar salire l’inflazione dal 2% al 3%. Questo si chiama in gergo “Semaforo Verde per Draghi“. La disfatta elettorale di ieri della Merkel e il collasso totale, anche politico, della Grecia sono l’ultima goccia (unitamente a tante altre, dalle piazze in rivolta in Spagna agli assalti ad equitalia alla vittoria di Beppe Grillo finita su Newsweek). Morale: se non staccano qualche assegno in fretta su alla BCE anche il loro uomo, il Mario Monti è fritto e devono farlo durare un altro poco.

Ci sono ora abbastanza sintomi di una svolta di politica economica in Europa. Il contesto è pessimo e la situazione si sta deteriorando rapidamente, ma la Lagarde e Draghi ora hanno la strada aperta per monetizzare del debito in qualche modo. Ci sono insomma segnali di un prossimo allentamento dell’austerità. Anche la Cina sabato ha abbassato le riserve richieste alle banche che è il loro strumento principale per stringere o allargare il credito. Il Brasile idem perchè i suoi dati da gennaio sono uno peggio dell’altro.Il modo in cui funzionano di solito i mercati è allora che quando c’è una svolta o cambiamento di linea nel senso di allargare, espandere, pompare più credito e moneta (“denaro più facile”) la prima reazione è positiva e il mercato gioca d’anticipo a comprare.

Se la svolta in realtà si rivela poi confusa e debole, i politici che la gestiscono incompetenti e miopi e comunque il deterioramento della situazione è già troppo avanzato il mercato frana successivamente (la nostra ipotesi…). Ma in genere la prima reazione è positiva. Questo è un caso classico di tanto peggio (per l’economia) tanto meglio (per i mercati). Anche solo il fatto che l’uscita della Grecia dall’euro sia imminente costringe Lagarde e Draghi a prepararsi per l’impatto nell’unico modo possibile, pompando moneta.

Il ragionamento appena fatto non è né originale né troppo geniale, ma la borsa è fatta dalle masse di buoi (detti anche “gestori”) che si cerca di anticipare magari di qualche ora o giorno. A volte si anticipa un attimo troppo, ma in ogni caso qui si sono chiusi tutti gli short e si è andati un poco al rialzo (solo qualche future, niente azioni per ora).

GZ

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